Come la digitalizzazione sta trasformando il settore degli imballaggi

Mex, Svizzera, 07 maggio 2020

La digitalizzazione, ossia l’utilizzo delle tecnologie digitali per cambiare i business model e creare nuove opportunità di valore, sta trasformando interi settori, a velocità e portate diverse. Il retail, i media e il bancario sono solo alcuni esempi di settori che hanno vissuto importanti stravolgimenti in un periodo di tempo relativamente breve. In generale, la digitalizzazione non si riferisce unicamente all’implementazione di tecnologie digitali nelle architetture aziendali esistenti: implica in realtà anche mettere in discussione le logiche commerciali esistenti alla luce delle nuove possibilità offerte dalle ultimissime tecnologie digitali.

Il settore del packaging sta a sua volta vivendo una profonda trasformazione, dove le catene del valore vengono sovvertite da proprietari di brand costretti da pressioni della concorrenza, attese di mercato e nuovi marchi locali a ridurre i tempi dei cicli dei nuovi prodotti, dalla progettazione dell’imballaggio all’arrivo sugli scaffali. La riduzione delle lunghezze delle tirature, l’espansione continua della stampa digitale e la necessità di uniformità cromatica tra prodotti fisici e online richiedono strumenti di flusso di lavoro sempre più efficienti. La concorrenza di operatori tradizionali ed emergenti si sta a sua volta intensificando negli stabilimenti di produzione degli imballaggi su prodotti e servizi digitali.

I trend del digitale stanno cambiando la dinamica della catena del valore del packaging. Tutti gli stakeholder - dai proprietari di marchi ai progettisti di imballaggi, dalle aziende di stampa e trasformazione ai produttori di utensili e macchine - devono adattarsi, senza nel contempo farsi sfuggire potenziali nuove opportunità di crescita.

In questo articolo tratteremo inizialmente la questione dei fattori di spreco presenti nella catena del valore del packaging e negli stabilimenti produttivi che può essere affrontata proprio con la digitalizzazione. Passeremo poi a illustrare la visione dei servizi digitali secondo un produttore di soluzioni leader del settore.

Gli sprechi lungo la catena del valore del packaging

In generale, la catena del valore degli imballaggi oggi continua a essere segmentata e scarsamente interconnessa. Si prenda ad esempio il cartone teso la cui lavorazione richiede numerose fasi successive, dalla strategia iniziale del proprietario del brand alla progettazione dell’imballaggio, alle operazioni pre-stampa per preparare il materiale grafico ed elaborare l’immagine, alla preparazione degli utensili alla stampa e alle nobilitazioni, il taglio, la piegatura e l’incollatura, per finire con i successivi step dell’imballo e della distribuzione.

Il know-how di progettisti, specialisti di pre-stampa, aziende di stampa e trasformazione, fabbricanti di utensili e produttori di macchine è spezzettato in tanti silos e ciascuna attività viene realizzata senza una visione end-to-end dei vincoli presenti negli altri segmenti della catena del valore. Quando un progettista crea una nuova confezione, non dispone di informazioni di processo cruciali che gli consentirebbero di tenere efficacemente conto delle operazioni a valle, come la preparazione degli utensili e dei lavori. La cosa ancora peggiore è poi che alcuni operatori della catena del valore approfittano di questa radicata struttura di conoscenze per coprire le loro inefficienze.

Di conseguenza, occorrono ai proprietari di brand tra 6 mesi e 2 anni per completare il processo dalla specifica iniziale del packaging alla consegna delle merci imballate ai clienti.

Oltre a ridurre il time-to-market, i proprietari di brand cercano anche di ottimizzare e migliorare costi ed efficienza. Il potenziale insito nella riduzione degli sprechi è elevato, se si pensa che fino a un terzo dei richiami di prodotti alimentari è dovuto ad errori di grafica, ad esempio a causa di informazioni errate o mancanti sugli allergeni.

In molti settori, la digitalizzazione si è rivelata un potente motore per ridurre gli sprechi nelle catene del valore dal momento che permette di accedere ai silos di informazioni e fornire una maggiore trasparenza. Il settore del packaging è pronto a seguire lo stesso trend.

Gli sprechi negli stabilimenti di stampa e trasformazione

Quanto agli stabilimenti che producono imballaggi, anche le aziende di stampa a trasformazione si trovano ad affrontare la loro buona dose di sfide: crescenti pressioni su prezzi e tempistiche di consegna, riduzione delle dimensioni dei lotti e una sempre maggiore domanda di uniformità cromatica tra diversi processi di stampa, tanto per fare qualche esempio. Le aziende di stampa e trasformazione si stanno attivamente sforzando di ridurre le risorse impiegate ed evitare reclami dei clienti. Necessitano di mezzi più efficienti per automatizzare i flussi di lavoro e gli stabilimenti e hanno bisogno di sistemi di controllo della qualità efficaci in ogni singola fase del processo. Allo stesso tempo, le aziende di trasformazione devono anche ottimizzare le prestazioni delle macchine, incrementare la produttività ed evitare tempi di fermo macchina inattesi.

La maggior parte dei requisiti appena elencati hanno una cosa in comune: la necessità di accedere alle informazioni pertinenti in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo. Anche in questo caso la digitalizzazione è un potente catalizzatore per la trasparenza delle informazioni, fattore di creazione di valore.

Come vede il settore un produttore leader di soluzioni

Pioniere in digitalizzazione, automazione e connessione delle macchine per la stampa e la trasformazione di imballaggi, BOBST ha elaborato una visione precisa per forgiare il futuro del settore del packaging. Etichette, imballaggi flessibili, cartone teso e cartone ondulato: l’azienda intende connettere gli stakeholder in un flusso di lavoro digitalizzato e automatizzato, offrendo la possibilità di accedere alle informazioni in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo per operazioni collaborative flessibili e agili. Come spiegato sopra, il trend verso una maggiore digitalizzazione contribuirà a ridurre gli sprechi lungo la catena del valore del packaging e ad aumentare l’efficienza negli stabilimenti di stampa e trasformazione. La visione BOBST si traduce in tre principi guida:

In primo luogo, l’azienda continua a investire per poter gestire tutti i processi digitali e analogici chiave per la stampa e la trasformazione. Oltre a questo, per garantire che i beni prodotti soddisfino i requisiti di aziende di trasformazione e proprietari di brand, tutte le fasi del processo possono ormai sempre più sfruttare sistemi di controllo qualità a circuito chiuso automatizzati. Una combinazione ottimale di processi e sistemi di controllo qualità incorporati è un driver potente per migliorare l’efficienza e ridurre gli sprechi negli stabilimenti che producono imballaggi.

In secondo luogo, la società sta cercando di offrire un valore digitale oltre a quello fisico, in particolare attraverso la connettività di soluzioni IoT (Internet delle cose). L’applicazione Remote Monitoring, ad esempio, è un software-as-a-service di report di produzione completo progettato per accedere da remoto a dati dettagliati di produzione, processo e tecnici della macchina in tempo reale. Un altro servizio, chiamato Helpline Plus, con oltre 44.000 collegamenti effettuati nel 2019, permette invece ai clienti di collegarsi agli esperti BOBST non appena riscontrano un problema, e offre la risoluzione di oltre l’80% di tutte le problematiche tecniche da remoto entro due ore. O ancora MyBOBST, un pratico negozio online che permette ai clienti di ordinare tutti i servizi d’assistenza e i ricambi necessari con la massima semplicità.

In terzo luogo, BOBST permette la condivisione dei dati lungo l’intera catena del valore del packaging per garantire operazioni più efficienti. La conoscenza di utensili, macchine e processi sarà sempre più disponibile durante la progettazione a monte e le operazioni pre-stampa, supportando così la realizzazione di prodotti “first time right” e sfruttando tutte le capacità dei processi a valle. Le specifiche di lavorazione verranno portate a valle così da evitare inserimenti multipli in diversi sistemi suscettibili di errore. Infine, i dati di qualità e produzione verranno messi a disposizione lungo la catena di valore, ad esempio sotto forma di report personalizzati, così da chiudere il cerchio con i proprietari di brand. La funzione è già disponibile in ACCUCHECK, un sistema di controllo della qualità al 100% in linea installato nelle linee di piegatura e incollatura. Il dispositivo crea utili report sulla qualità della produzione che il trasformatore può automaticamente caricare nel proprio sistema di gestione del flusso di lavoro per condividerli con i proprietari di brand.

Attraverso la digitalizzazione, l’intera catena di produzione diventerà più trasparente, agile e flessibile, permettendo inoltre di prendere decisioni tempestive in qualsiasi momento del flusso di lavoro produttivo. ​ Stiamo entrando in un periodo in cui i sistemi connessi forniranno dati all’intero processo di produzione, per un’ottimizzazione più rapida e precisa.

La trasformazione digitale non solo contribuirà a ridurre gli sprechi sulla catena del valore del packaging, dal file progettuale iniziale al prodotto finale, ma rimodellerà anche le modalità di pianificazione, monitoraggio e ottimizzazione della produzione.

All’interno degli stabilimenti, le macchine e le apparecchiature ausiliarie di diversi fornitori sono sempre più connesse attraverso l'IoT ai rispettivi ambienti cloud dei produttori di macchine. Gli ecosistemi di applicazioni digitali, come Connected Services di BOBST, stanno fornendo una gamma sempre più ampia di servizi digitali a vantaggio di aziende di stampa e trasformazione.

Oltre agli ecosistemi digitali forniti dai produttori di macchine, verranno sviluppate piattaforme generiche a livello di stabilimento per integrare o sostituire i sistemi di esecuzione produttivi (MES) tradizionali. Le conoscenze di processo operative al momento automatizzate nelle soluzioni MES saranno integrate dalla raccolta e l’aggregazione di dati di sensori IoT in tempo reale. Attraverso la digitalizzazione, le aziende di stampa e trasformazione potranno visualizzare dati in tempo reale su tutte le operazioni, acquisendo una panoramica completa dell’attività e la possibilità di intervenire tempestivamente.

Conclusione

Accesso a silos di dati, trasparenza e condivisione dei dati tra sistemi: la digitalizzazione è un potente vettore di trasformazione nel settore del packaging. Sta già dando vita a numerose innovazioni in grado potenzialmente di migliorare in maniera significativa processi di produzione degli imballaggi e stampa vecchi di decenni. Per modellare il futuro del settore del packaging, BOBST è oggi il capofila grazie a prodotti e servizi digitali a valore aggiunto che permettono di eliminare gli sprechi nella catena del valore del packaging e negli stabilimenti di stampa e trasformazione. 

Autore: Alexandre Pauchard, Responsabile R&D del Gruppo, BOBST

A proposito di BOBST
Siamo uno dei principali fornitori a livello mondiale di macchinari e servizi destinati al trattamento dei substrati, alla stampa e alla trasformazione per le industrie produttrici di etichette, imballaggi flessibili, scatole pieghevoli e cartone ondulato. Fondata nel 1890 da Joseph Bobst a Losanna (Svizzera), BOBST è presente in oltre 50 paesi, possiede 15 stabilimenti produttivi in 8 paesi e impiega oltre 5 500 persone in tutto il mondo. Il fatturato consolidato al 31 dicembre 2019 si è attestato a CHF 1 636 milioni.

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Fondata nel 1890 da Joseph Bobst a Losanna (Svizzera), BOBST è presente in oltre 50 paesi, possiede 21 stabilimenti produttivi in 12 paesi e impiega oltre 6 300 persone in tutto il mondo. Il fatturato consolidato al 31 dicembre 2023 si è attestato a CHF 1,960 miliardi.

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